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SENOLOGIA

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Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 48.000 nuovi casi di tumore del seno, per lo più in persone di sesso femminile.

Nonostante i casi siano, purtroppo, in continuo aumento, per fortuna, di tumore del seno oggi si muore meno che in passato. Questo, grazie ai continui progressi della medicina che permettono ora di poter fare un’ottima prevenzione attraverso diagnosi in fasi molto precoci.

Molti fattori di rischio sono stati identificati. Tra questi, alcuni sono modificabili: poco consumo di frutta e verdura, troppo consumo di grassi animali, fumo, eccessivo consumo di alcool, una vita troppo sedentaria; altri immodificabili, come l'ereditarietà e la predisposizione genetica (mutazione nei geni BRCA1 e BRCA2).

La maggior parte di tumori del seno colpisce donne oltre i 40 anni. Il rischio di tumore del seno può essere influenzato da alcuni fattori legati alla vita riproduttiva: un periodo fertile breve è considerato protettivo (prima mestruazione tardiva e menopausa precoce), una gravidanza in giovanissima età, così come l’allattamento per oltre un anno.

La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l’ auto palpazione eseguita con regolarità ogni mese. È indispensabile poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo, affiancati alla mammografia annuale dopo i 50 anni o all’ecografia e solo in caso di necessità, in donne giovani.

LA VISITA SENOLOGICA

La visita senologica consiste nell’esame clinico completo del seno. È una metodica semplice e indolore, effettuata nello studio del medico senza l’ausilio di particolari strumenti.

Lo specialista prima di effettuare l’ispezione e la palpazione delle mammelle raccoglie informazioni (anamnesi) sulla presenza di fattori di rischio e di sintomi che potranno essere utili per formulare la diagnosi finale: l’eventuale presenza di casi di tumore del seno in famiglia, l’età di comparsa del primo ciclo mestruale e della menopausa, le gravidanze, l’alimentazione, le terapie ormonali.

Vengono analizzate le caratteristiche degli eventuali sintomi, quali la tumefazione, la mastodinia e la secrezione dal capezzolo, la forma, le dimensioni, la simmetria ed il profilo di entrambe le mammelle. Si valutano anche la cute (colore, edema, retrazione, tumefazione) e il capezzolo (retrazione, deviazione e presenza di escoriazioni).

La visita senologica fornisce informazioni circa la presenza di noduli, la cui natura verrà poi precisata da esami più approfonditi. Infatti, questo tipo di valutazione da sola non è sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma è sicuramente utile come punto d’inizio.

Quando è utile sottoporsi ad una visita senologica?

La visita periodica dal senologo non è necessaria per le donne più giovani, ma è sufficiente effettuare con regolarità l’autopalpazione del seno (una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo) e rivolgersi al ginecologo in caso di dubbio per il controllo del seno.

Tutte le donne asintomatiche (che non presentano sintomi sospetti per carcinoma della mammella) dai 20 ai 40 anni, secondo le attuali linee guida delle società scientifiche, dovrebbero essere sottoposte a visita senologica, almeno ogni anno.

Dopo i 40 anni oltre la visita annuale sono necessarie l’ecografia mammaria e dopo i 50 anni anche la mammografia.

La donna che invece presenta un sintomo di qualunque tipo a carico della mammella, tumefazione o dolore al seno, o secrezione dal capezzolo. dovrebbe rivolgersi al proprio ginecologo per effettuare la visita senologica ed eventuali ulteriori accertamenti diagnostici: mammografia e/o ecotomografia.

Da notare che molte donne, anche giovani, presentano un tipo di seno displasico o fibrocistico e che spesso nel periodo premestruale presentano dolore a una o a entrambe le mammelle.

La prevenzione è fondamentale perché individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta notevolmente la possibilità di curarlo in modo definitivo.